The Sandman

cover the sandmanDavid Buckley
The Sandman (Id. – 2022)
Watertower Music
27 brani – Durata: 1h 22’



Il compositore britannico David Buckley (classe 1976) vanta una filmografia di settanta titoli, tra cui pellicole di richiamo come Jason Bourne (2016 con John Powell), il remake di Papillon (2017), più le serie TV Stay Close, The Stranger e, ora, l’inneggiata The Sandman, dall’omonimo fumetto DC, presente su Netflix e curata da Neil Gaiman, David S. Goyer e Allan Heinberg. Ci racconta del ritorno dopo un secolo di prigionia del Re dei Sogni Morfeo e delle sue vicissitudini, prima per recuperare gli oggetti fonte di parte dei suoi poteri che gli erano stati rubati e poi per ritrovare se stesso.

Lo score è di quelli che rimangono subito impressi per qualità tematica e per quelle atmosfere tra reale e surreale che si innestano come una pianta rampicante nei vari brani sapendo sia pungere che ammaliare: esempio esplicativo l’irto andirivieni sinfo-elettronico ritmico-enfatico di “Dream’s Escape”, pezzo sul finire del quale il leitmotiv deflagra in tutta la sua magnificenza lirica. Buckley è capace di pagine celtiche suadenti e misteriche dai picchi romanticheggianti improvvisi (“Johanna & Rachel”), di distorsioni da “scary music” che celano pulsanti ritmiche che sembrano provenire dai film di 007 musicati da Thomas Newman (“The Kingdom of Dreams”), di melodie pastorali cullanti e al contempo birichine (“The Houses of Secrets & Mysteries”), di orrorifici cluster metallici con annessa nenia disturbante sullo sfondo (“The Oldest Game”), di pianistiche rarefazioni con flauto e cornamusa in controcanto (“New Dreams… A New Age”), di melodismi dolcemente angelici e acquietanti (“Fortune Go With You”), di trame araldiche dalle gradazioni ritmicamente moderne (“Jed Walker, Guardian of Sleepers”).  

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview n. 446 – Ottobre 2022

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