Zoo folle

cover zoo folleGiuliano Sorgini
Zoo folle (1974)
Four Flies Records
Doppio LP – 15 brani – Durata: 65’00”

Poche le informazioni su Giuliano Sorgini. Diplomato in pianoforte, composizione e direzione d’orchestra a metà degli anni ’60, nel 1974 realizzò le musiche di Zoo folle di Riccardo Fellini (fratello del più noto Federico), un documentario di denuncia – tre puntate in prima serata Rai – delle condizioni atroci degli animali tenuti in cattività negli zoo di città come Roma, Londra e Parigi, proseguendo l’attività nel resto degli ‘70 e ‘80 con pellicole di generi differenti (eurosvastica, horror, thriller, softcore…) e dubbio spessore autoriale. Nel 1996, l’abbandono delle scene musicali, con la chiusura dello studio di registrazione personale e il ritiro in campagna. Così come Non si deve profanare il sonno dei morti, tra esperti e collezionisti, Zoo folle è una colonna sonora di culto; a seguire la prima uscita del 2016, esaurita in un lampo, la Four Flies Records l’ha ora ristampata in un doppio LP con i contenuti del disco originale del 1974 arricchiti da take alternative inedite. Per questo score, Sorgini non si fece mancare nulla: una corposa orchestra d’archi registrata alla Fono Roma, la voce spirituale di Edda Dell’Orso, il flauto funk/psichedelico di Nino Rapicavoli, le pregevoli percussioni etniche di Enzo Restuccia e la chitarra classica ammaliante di Enrico Ciacci (fratello di Little Tony), con il compositore al pianoforte, sintetizzatori e batteria. Le tracce oscillano tra il languido e il ritmato compulsivo-ballabile: “Mad Town” è pura e virtuosa ‘Blaxploitation’ funk con il flauto di Rapicavoli a spadroneggiare; “Ultima caccia” è un ipnotico crescendo ritmico tribale che ansima insieme all’ascoltatore che ne resta assuefatto; “Amboseli” offre ritmiche costanti e synth tensivo-angoscianti che tratteggiano un leitmotiv selvaggio come tutto il substrato sonoro del lungo brano (6’02”), che ritorna in una versione di oltre tredici minuti dallo stesso titolo; “Space and Freedom” presenta un altro tema per piano, sintetizzatori e percussioni molto arioso, in cui si innestano gli archi e la voce della Dell’Orso a ‘cantarne’ la romantica melodia dai tratti alla Morricone e Ortolani coevi; “Zoo folle” include sonorità sperimentali e versi di animali; “Chains”, per chitarra classica solista di Ciacci e flauto di Rapicavoli, enuclea un nuovo tema solare e liberatorio su tappeto d’archi tenui e a volte esultanti in controcanto; “Red Old Skies” ripresenta il malinconico e struggente tema portante in una versione da pelle d’oca in cui irrompe la smagliante vocalità della Dell’Orso accompagnata da archi in gran spolvero; “Slaves” fa risuonare un groove in stile anni ‘70 per flauto solista, batteria, percussioni tribali, chitarra acustica e basso da far andare su di giri; “Roma Londra Parigi” con quel bellissimo tema aperto e chiarificatore, profuma di grandi distese selvatiche in cui gli animali vivono in piena libertà. Il resto del programma offre rielaborazioni di alcuni brani già presenti, con nuovi arrangiamenti e durate diverse.

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview n. 446 – Ottobre 2022

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