Willow

cover willow la serieJames Newton Howard
Willow (Id. – 2022)
Walt Disney Records
33 brani – 68’00”

Il compositore statunitense James Newton Howard (classe 1951), nominato nove volte agli Oscar, sin dagli esordi nei primi anni Ottanta ha avuto una qual certa predilezione per il genere fantasy-sci-fi-action – vedi Waterworld, L’uomo del giorno dopo e a venire Maleficent e le saghe di Hunger Games e Animali fantastici –, nelle quali ha ampiamente dimostrato di sapersi destreggiare con originalità e grande abilità compositiva, con uno sguardo al passato della grandeur sinfonica e al presente con un uso dell’elettronica sempre pertinente e mai scontato. Anche per la serialità fiabesco avventurosa di Willow, targata Disney+, tratta dall’omonimo film cult del 1988 diretto da Ron Howard con lo score del compianto James Horner – del quale sono presenti nella serie i temi portanti opportunamente riorchestrati (“Hidden Away”) – Howard per i primi tre episodi (i restanti cinque sono musicati dal suo assistente Xander Rodzinski con altrettante ottime risultanze) confeziona una partitura poderosamente ricca di leitmotiv e tutta nel suo stile assai riconoscibile, epicamente grandioso. Si ascolti il lirismo celtico di “Campfire”, “What Happened to Elora?”, “Royal Heirs”, “This Is Where We Live”, “One Day” (un breve tema delicatissimo e amorevole, istantaneamente ricordabile); il ballabile madrigale di “A Reputation” che nella seconda metà diviene valorosamente in levare; le cavalcate epico sinfoniche tra sonorità vecchie (fiati e legni in crescendo) e nuove (percussioni, batteria, synth e chitarre elettriche a supporto) di “Succeed or Fail”, “Vigilant”, “Treasure Hunter”, “Outnumbered” e lo sfrenato “Back in the Wagon”; le atmosfere tetre, a tratti corali, di “Dark Vision”, “Revealed”, “I’ll Go” e “Indestructible Magic Armor”. Si chiude l’album digitale con il mesto adagio iniziale per soli d’archi e coro e chiosa con fiati e synth sempre più oscuri e sconsolanti di “You Did Good”.

Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2022

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