Obi-Wan Kenobi

cover obi wan kenobiNatalie Holt, John Williams
Obi-Wan Kenobi (Id. – 2022)
Walt Disney Records
31 brani – Durata: 82’00”



Dopo le superlative performance visivo-narrativo-compositive di serie dell’universo di Star Wars quali The Mandalorian, The Book of Boba Fett e di quelle animate come The Clone Wars, Rebels e The Bad Batch ad opera di autori rinomati quali il premio Oscar Ludwig Göransson e Kevin Kiner, lo sbucare sul piccolo schermo di una nuova serie dedicata niente po' po' di meno che all’iconico personaggio di Obi-Wan Kenobi ha fatto salire a mille l’hype dei fan; nonché, in aggiunta, la notizia che ha creargli un tema ad hoc sarebbe stato proprio John Williams, motivando la sua partecipazione con un semplice ma appassionato “mancava tematicamente solo Lui” – difatti il compositore newyorkese non aveva attribuito ad Obi-“Ben” Kenobi un tema all’interno dei film visto che la sua apparizione era sempre contrassegnata dal leitmotiv della ‘Forza’ -. Una volta vista l’intera serie, deludente da plurime angolazioni (in primis regia e storia), l’elemento che resta è proprio il nuovo tema di Williams che prende il nome del protagonista: un’efficace e meditativa melodia che nel nucleo accoglie una parvenza di fusione del tema araldico di Guerre Stellari con quello pensoso della “Forza”: questo leitmotiv viene riadattato dal fido William Ross in pagine animate e più rilassate (“End Credits”, “Saying Goodbye” che comprende anche il motivo della Forza e di Leia). La partitura originale è affidata, per la prima volta nella storia dello scoring di Star Wars, alla compositrice Natalie Holt (Loki), che svanisce con le sue idee risicate e scontate - soprattutto nelle risapute pagine adrenaliniche alla Zimmer (“Order 66”) - rispetto alla potenza espressiva di Williams, facendo percepire il forte dislivello. “Young Leia” è ritmicamente arioso e dinamico; “Empire Arrival” cerca di emulare il tema iconico di “Darth Vader” con un nuovo stratagemma musicale, fallendo miseramente.  
    
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2022   

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