La fortuna di lavorare nel mondo del Cinema: Intervista esclusiva a Giovanni Guardi della Fandango
La fortuna di lavorare nel mondo del Cinema: Intervista esclusiva a Giovanni Guardi della Fandango
Colonne Sonore ha avuto il piacere di intervistare Giovanni Guardi, consulente musicale e produttore di colonne sonore per la Fandango, un vero appassionato di Cinema e Musica per Immagini, che ci svela i retroscena del suo affascinante lavoro per una delle case di produzione cinematografiche più importanti in Italia e all’Estero.Giovanni Guardi, classe 1970, ha conseguito una laurea in Economia presso la Luiss con una tesi sul marketing del settore cinematografico e un diploma EMAM (European Master in Audiovisual and Management).
Si occupa di musica per i film della Fandango dal 1998. Ha seguito i progetti discografici tra gli altri dell'Orchestra di Piazza Vittorio, Pacifico, Banda Osiris, Nada e Zamboni. Come music supervisor è dietro ai successi degli ultimi David di Donatello per Caos Calmo (miglior colonna sonora: Paolo Buonvino e miglior canzone: Ivano Fossati), Gomorra (miglior composizione: Robert del Naja dei Massive Attack) e Baciami Ancora. Tiene seminari per la Scuola Holden (Circus) sul linguaggio della musica per immagini e collabora con il Palazzo delle Esposizioni di Roma per le rassegne dei classici del muto musicati live.
Colonne Sonore: Come nasce la tua passione per la musica e il cinema?
Giovanni Guardi: Da adolescente ho scoperto entrambe. Ovviamente guardavo film da piccolo e mi piaceva da sempre la musica, ma alle superiori un amico mi fece scoprire prima De Palma e poi Wim Wenders e niente fu più come prima. La mia formazione culturale è cominciata da questi maestri. La musica è stata altrettanto fondamentale. Ascoltavo Cure, Smiths, la new wave e quanto di meglio hanno prodotto gli anni 80.
CS: Ci spieghi nel dettaglio in che cosa consiste il tuo lavoro presso la Fandango Produzioni di Domenico Procacci?
GG: In poche parole seguo e coordino tutto il lavoro relativo alle musiche delle produzioni cinematografiche. Scegliere le musiche di repertorio, verificare che il budget ci consenta di usarle. Organizzare tutta la produzione della musica originale del film.
CS: Per quel che riguarda l'aspetto cine-musicale del tuo lavoro, quale è il tuo approccio verso i registi e i compositori?
GG: Dipende. Alcuni registi sono molto dotati musicalmente e in genere sanno cosa vogliono e come usare al meglio le canzoni. Penso a Sorrentino e ad Ozpetek. Quindi devo solo affiancarmi alla loro visione musicale del film per verificare che i diritti di sincronizzazione siano concessi dalle case discografiche. Altri sono molto recettivi e si lasciano consigliare e proporre cose anche particolari, come Muccino. Allora in questi casi ho un ruolo anche di consulente musicale.
Per quanto riguarda i compositori ho avuto la fortuna in questi anni di lavorare con tutta la nuova generazione di musicisti per immagini. Talenti veri e persone umanamente belle con cui è un piacere affrontare un progetto assieme.
CS: Sulla base di quali scelte, decidete quali colonne sonore pubblicare e quali no?
GG: Mi considero un fan della musica e quindi sento forte empatia con gli appassionati di colonne sonore. Per questo cerco di pubblicare sempre i cd dei nostri film. Anche di quelli più piccoli e che so che vedranno in pochi. E metto sempre la stessa cura e attenzione anche su questi. Non esistono per me colonne di serie B. Immagino anzi spesso che tra 20 o 30 anni alcuni film saranno riscoperti grazie alle loro colonne sonore. Sono un po' naif, lo so.
CS: Il tuo apporto produttivo nell'ambito delle colonne sonore Radiofandango fino a dove arriva e quali sono i limiti che ti crea di volta in volta?
GG: Sono da solo a seguire il settore musiche Fandango. Quindi il lato positivo è che seguo tutto io (accordi, contrattualistica, organizzazione a 360 gradi delle registrazioni, come fare il cd, depositi e documentazione ai fini Siae) e quindi ho un controllo a tutto tondo di ogni progetto. Il lato negativo è che seguo tutto io...
CS: Raccontaci chi sono i tuoi idoli musicali e come influenzano il tuo lavoro?
GG: Joy Division per gli anni 80, Jane's Addiction per i 90 e Sufjan Stevens per gli 00. Sono per me fonte di ispirazione su tutta la mia visione del mondo e delle cose. Tutti artisti che hanno trovato una maniera nuova e non convenzionale di raccontare il rock aprendo nuove strade. Poi ascolto da Giuseppe Verdi ai Chemical Brothers. E vado a sentire almeno due concerti a settimana per tenermi aggiornato.
CS: Quali saranno le novità a venire di Radiofandango per quel che concerne le uscite di colonne sonore e non solo?
GG: Una novità ce l'ho. Cominciamo a stampare con l'etichetta Goodfellas le colonne sonore anche in vinile. Edizioni limitate per il mercato internazionale con una tracklist e un mastering rifatto ad hoc. Cominciamo con Diaz e Magnifica Presenza. Se l'esperimento va, si potrebbero ristampare rivedute e corrette anche le nostre vecchie colonne sonore. La cosa mi eccita alquanto.
CS: Radiofandango è anche una radio romana, oltre ad essere la branca musicale della più nota Fandango produzioni. Quale è il tuo contributo in radio?
GG: È una web radio, quindi ascoltabile da tutto il mondo. È un piccolo giocattolo ma va visto come strumento per abbracciare a modo nostro tutto l'entertainment. All'inizio conducevo con Valerio Mirabella un programma sulle colonne sonore. Ma che ansia ogni volta parlare davanti a un microfono...Ora mi limito a passare ai colleghi cd nuovi di cui mi innamoro che entrano in playlist.
CS: Raccontaci qualche aneddoto sui tuoi incontri con i vari compositori di musica applicata.
GG: Ripeto, sono un fan di musica. E ancora mi sorprendo come un laureato in Economia e Commercio come me possa aver coronato questo sogno. Quando con Matteo Garrone siamo andati a Bristol a incontrare i Massive Attack per una possibile collaborazione su Gomorra, è stato un giorno indimenticabile per me. Alla fine ne venne fuori un pezzo scritto ad hoc per i titoli di coda.
CS: Cosa vorresti che cambiasse nel metodo produttivo e nel mondo discografico delle colonne sonore?
GG: Ho la fortuna di lavorare in un'azienda dove la musica è sempre considerata importante. Artisticamente. E quindi il budget ci consente di puntare alla qualità. Magari per altri produttori il costo delle musica è il primo che si può tagliare, tanto chi se ne accorge se i violini non sono veri...?