30 Gen2014
Il richiamo del lupo & Tre per una grande rapina
Stelvio Cipriani
Il richiamo del lupo/Tre per una grande rapina (1975/1973)
GDM Music ”The Hillside Series” CD 4165
10 brani (Il richiamo del lupo)
23 brani di commento + 1 canzone (Tre per una grande rapina)
Durata: 60’ 16’’
La GDM Music ci ha ormai abituati alle combinazioni insolite riguardanti il copioso e poliedrico curriculum cinemusicale di Stelvio Cipriani. Questa volta tocca a Il richiamo del lupo e Tre per una grande rapina, diretti rispettivamente da Gianfranco Baldanello e da Serge Leroy.
Un filone avventuroso particolarmente frequentato dal cinema italiano negli anni Settanta prendeva spunto dai romanzi per ragazzi di Jack London The call of the wild (1903) e White Fang (1906).
In un Klondike ricostruito tra Spagna e Italia venivano riproposte le imprese dei cani Zanna Bianca (famosissime le riduzioni di Lucio Fulci Zanna Bianca, datato 1973, e il seguito, girato l’anno dopo, Il ritorno di Zanna Bianca, entrambi musicati da Carlo Rustichelli) e Buck, intrecciando le linee essenziali delle opere letterarie con i toni e gli umori dello spaghetti western, ed una morale per famiglie. Il richiamo del lupo, liberamente tratto dal primo dei due testi sopra menzionati, segue la scia del successo mietuto tre anni prima da Il richiamo della foresta di Ken Annakin (ambiziosa coproduzione europea con musiche ancora di Rustichelli, senza dubbio il compositore più scritturato in pellicole di questo tipo): il contesto è l’Alaska nel periodo della corsa all’oro; i protagonisti sono due fratellini orfani (Jim e Mary) che, aiutati dal cane Buck, devono difendersi dal solito villain avido e senza scrupoli. Il maestro Cipriani scrive una partitura in buona sostanza basata su un tema di segno romantico (“Seq. 1”) che mette in risalto il legame affettivo tra il piccolo Jim e il cane. Ben sette sequenze su dieci lo ripropongono con diverse decorazioni strumentali apposte all’impianto orchestrale o con lievi cambiamenti di tempo. Gli altri tre episodi si dividono tra azione e struggimento: “Seq. 2” è un motivo grave per orchestra e pianoforte con una parte finale incalzante; “Seq. 5” è una ruvida e selvaggia variazione del precedente, sempre per orchestra ma arricchita da un coro, da una furente chitarra elettrica distorta e da una base ritmica che strizza l’occhio al western all’italiana; “Seq. 7” è un episodio dolente per orchestra, pianoforte e coro. Di alcune parti musicali individuabili nel film – l’esibizione canora di Joan Collins “The sound of the wild” e un paio di tambureggianti brani drammatici – non c’è testimonianza nella tracklist: probabili motivi di incompatibilità editoriale da un lato, utilizzo integrativo di materiale di repertorio dall’altro ne spiegano l’omissione.
L’aspetto che accomuna le due partiture, pur nella differenza di stile, è l’adozione di un monotematismo elegantemente romantico: anche Tre per una grande rapina, un noir di produzione franco-italiana che narra le vicende di tre ladri professionisti ricattati da un’organizzazione interessata al furto di un microfilm, vede il ripetersi con minime varianti di un motivo sofisticato e meditativo che ascoltiamo per la prima volta in “Génerique”. Le rimanenti tracce sono invece isolate concessioni al blues elettrico con la voce di Annie Cordy (“Les printemps”), al dinamismo funky (“Le poursuite”), al lounge più rilassante (“Chez Basilio”), alla morbidezza sincopata della bossa nova (“Le repère”).
Mentre il primo score è del tutto inedito, la presente edizione arricchisce il secondo di sei bonus track in più rispetto ad una precedente uscita in LP contemporanea al film. Due piacevoli riscoperte.
Il richiamo del lupo/Tre per una grande rapina (1975/1973)
GDM Music ”The Hillside Series” CD 4165
10 brani (Il richiamo del lupo)
23 brani di commento + 1 canzone (Tre per una grande rapina)
Durata: 60’ 16’’
La GDM Music ci ha ormai abituati alle combinazioni insolite riguardanti il copioso e poliedrico curriculum cinemusicale di Stelvio Cipriani. Questa volta tocca a Il richiamo del lupo e Tre per una grande rapina, diretti rispettivamente da Gianfranco Baldanello e da Serge Leroy.
Un filone avventuroso particolarmente frequentato dal cinema italiano negli anni Settanta prendeva spunto dai romanzi per ragazzi di Jack London The call of the wild (1903) e White Fang (1906).
In un Klondike ricostruito tra Spagna e Italia venivano riproposte le imprese dei cani Zanna Bianca (famosissime le riduzioni di Lucio Fulci Zanna Bianca, datato 1973, e il seguito, girato l’anno dopo, Il ritorno di Zanna Bianca, entrambi musicati da Carlo Rustichelli) e Buck, intrecciando le linee essenziali delle opere letterarie con i toni e gli umori dello spaghetti western, ed una morale per famiglie. Il richiamo del lupo, liberamente tratto dal primo dei due testi sopra menzionati, segue la scia del successo mietuto tre anni prima da Il richiamo della foresta di Ken Annakin (ambiziosa coproduzione europea con musiche ancora di Rustichelli, senza dubbio il compositore più scritturato in pellicole di questo tipo): il contesto è l’Alaska nel periodo della corsa all’oro; i protagonisti sono due fratellini orfani (Jim e Mary) che, aiutati dal cane Buck, devono difendersi dal solito villain avido e senza scrupoli. Il maestro Cipriani scrive una partitura in buona sostanza basata su un tema di segno romantico (“Seq. 1”) che mette in risalto il legame affettivo tra il piccolo Jim e il cane. Ben sette sequenze su dieci lo ripropongono con diverse decorazioni strumentali apposte all’impianto orchestrale o con lievi cambiamenti di tempo. Gli altri tre episodi si dividono tra azione e struggimento: “Seq. 2” è un motivo grave per orchestra e pianoforte con una parte finale incalzante; “Seq. 5” è una ruvida e selvaggia variazione del precedente, sempre per orchestra ma arricchita da un coro, da una furente chitarra elettrica distorta e da una base ritmica che strizza l’occhio al western all’italiana; “Seq. 7” è un episodio dolente per orchestra, pianoforte e coro. Di alcune parti musicali individuabili nel film – l’esibizione canora di Joan Collins “The sound of the wild” e un paio di tambureggianti brani drammatici – non c’è testimonianza nella tracklist: probabili motivi di incompatibilità editoriale da un lato, utilizzo integrativo di materiale di repertorio dall’altro ne spiegano l’omissione.
L’aspetto che accomuna le due partiture, pur nella differenza di stile, è l’adozione di un monotematismo elegantemente romantico: anche Tre per una grande rapina, un noir di produzione franco-italiana che narra le vicende di tre ladri professionisti ricattati da un’organizzazione interessata al furto di un microfilm, vede il ripetersi con minime varianti di un motivo sofisticato e meditativo che ascoltiamo per la prima volta in “Génerique”. Le rimanenti tracce sono invece isolate concessioni al blues elettrico con la voce di Annie Cordy (“Les printemps”), al dinamismo funky (“Le poursuite”), al lounge più rilassante (“Chez Basilio”), alla morbidezza sincopata della bossa nova (“Le repère”).
Mentre il primo score è del tutto inedito, la presente edizione arricchisce il secondo di sei bonus track in più rispetto ad una precedente uscita in LP contemporanea al film. Due piacevoli riscoperte.