20 Feb2014
Omaggio a Donaggio
Isabella Turso
Omaggio a Donaggio (2013)
Kronos Records/MoviScoreMedia MMS13019/KRONCD032 (KKCD001)
14 brani – Durata: 45'44''
Senza dubbio lodevole e originale la scelta della giovane pianista trentina Isabella Turso di omaggiare con il pianoforte uno dei compositori italiani per il cinema più importanti di sempre, Pino Donaggio. Si consideri che – fatta eccezione per le numerose (e a volte deturpanti...) riproposte di “Io che non vivo” – non esistono pubblicazioni discografiche specificamente concepite come tributo all'artista veneziano, né per quanto riguarda la sua produzione “leggera” né per la musica per film. In qualche festival o appuntamento celebrativo legato alle colonne sonore è capitato di ascoltare la riproposta di alcuni temi di film depalmiani, ma nulla di più. Pertanto l'idea della Turso merita un plauso speciale.
E non solo l'idea, perché il mirabile lavoro tecnico-compositivo dell'artista sulla tastiera risulta piacevole nella sua complessa genialità. Pur presentandosi in chiave pop-jazz, il tocco classico-camerisitico della Turso fa dei temi donaggiani un primo motore dal quale innescare vere e proprie nuove articolate composizioni (intervallate con momenti di riproposta dei temi originali arrangiati), nelle quali la grammatica primigenia viene esposta e deviata, accennata e subito rarefatta nei ripieni pianistici che costruiscono l'impianto complessivo dei pezzi. In ciascuna delle 14 tracce che compongono l'album-compilation, la Turso accenna a temi filmici (ma anche di canzoni) composti da Donaggio, a volte chiaramente riconoscibili e lungamente esposti, altre volte rapidamente accennati e confusi, a tal punto che può risultare divertente scoprire le citazioni come in una sorta di rebus musicale. I titoli stessi delle composizioni spesso aiutano a riconoscere i temi presenti e l'aspetto interessante è che sono stati inseriti riferimenti a film, tipologie e periodi molto distanti tra loro. In “Dolly's Kitchen” (tr. 1) si parte con la neoclassica “Suite N. 1” di Home Movies, film commedia di Brian De Palma del 1978 e l'accenno al preludio trombettistico e al successivo allegretto violinistico, mentre in “Carry On!” (tr. 2) il riferimento pianistico è al “Theme from Carrie”, tratto da Carrie di De Palma (1976). Dal cinema americano alla commedia italiana, con il tributo alle musiche di Non ci resta che piangere del duo Troisi-Benigni (1984), presente nella traccia “Let's Smile” (tr. 3), mentre “Double Point” (tr. 4) si apre con il celebre riff ostinato di “Telescope” da Body Double di De Palma (1984). Molto interessante la traccia 5 “Love Box”, nella quale c'è una fusione tra due temi sentimentali, il celebre “Theme from Blow Out” (o “Sally and Jack”) da Blow Out di De Palma (1981) e il meno noto “Love Theme” (“Shrine” e “Wife”) dell'horror Tourist Trap di David Schmoeller (1979). Non mancano riferimenti al Donaggio più recente in “Passion Fruit” (tr. 6) che, come dice il titolo, omaggia l'ultimo lavoro per il cinema di De Palma, Passion (2012). Questo brano non sembra toccare esplicitamente un tema se non “Perversions and Diversions”, che ben si presta anche per la sua costituiva natura di matrice lounge. Le otto note dell'ossessivo motivetto che coronano le imprese omicide della bambola assassina (Seed of Chucky) le possiamo ascoltare riproposte e sviluppate nel tormentato dark-jazz impressionistico di “Red Blood Line” (tr. 7). In “At First” (tr. 9) viene citato, seppur in maniera non immediatamente riconoscibile, il “John's Theme” di Don't Look Now, prima partitura cinematografica composta da Donaggio nel 1973. In “Come volare” (tr. 10) c'è l'esplicita citazione del tema portante del thriller Trauma di Dario Argento (1993), che nella OST del film è esposto nei brani “Ruby Rain”, “The Real Encounter”, “End of the Nightmare” e “First Kiss”. Nello stesso brano però troviamo anche una citazione da repertorio “leggero” e si tratta di “Come sinfonia”, successo sanremese del 1961. Anche in traccia 11 “P. in onda oggi” viene citata un'altra canzone, l'immancabile “Io che non vivo”, mentre il riferimento filmico è a sorpresa rivolto verso un lavoro televisivo, la coproduzione internazionale Sissi del 2009, dalla OST della quale viene citata una sequenza melodica ricorrente in diverse tracce della miniserie TV – con diverse forme, timbri e umori - ovvero “Garden of Innocence”, “Trace of Sadness”, “Dress Fitting”, “Death of Sofia”, “Dream” e “People's Embrace”. Nelle tracce 12 e 13 (“Blood Falls” e “Preludio blu”) si ritorna al cinema di De Palma con riferimenti al brano “The Shower” tratto da Dressed To Kill (1980) e nuovamente al “Theme from Blow Out” dell''81. Infine, “Very Cool” (tr. 14) ci riporta al cinema italiano, in particolare a quello erotico-voyeuristico del maestro Brass, del quale viene riproposta una piacevole rivisitazione pianistica della celebre canzone blues di Monella (1998), composta da Donaggio su testo dello stesso regista e interpretata dall'attrice Anna Ammirati.
Omaggio a Donaggio (2013)
Kronos Records/MoviScoreMedia MMS13019/KRONCD032 (KKCD001)
14 brani – Durata: 45'44''
Senza dubbio lodevole e originale la scelta della giovane pianista trentina Isabella Turso di omaggiare con il pianoforte uno dei compositori italiani per il cinema più importanti di sempre, Pino Donaggio. Si consideri che – fatta eccezione per le numerose (e a volte deturpanti...) riproposte di “Io che non vivo” – non esistono pubblicazioni discografiche specificamente concepite come tributo all'artista veneziano, né per quanto riguarda la sua produzione “leggera” né per la musica per film. In qualche festival o appuntamento celebrativo legato alle colonne sonore è capitato di ascoltare la riproposta di alcuni temi di film depalmiani, ma nulla di più. Pertanto l'idea della Turso merita un plauso speciale.
E non solo l'idea, perché il mirabile lavoro tecnico-compositivo dell'artista sulla tastiera risulta piacevole nella sua complessa genialità. Pur presentandosi in chiave pop-jazz, il tocco classico-camerisitico della Turso fa dei temi donaggiani un primo motore dal quale innescare vere e proprie nuove articolate composizioni (intervallate con momenti di riproposta dei temi originali arrangiati), nelle quali la grammatica primigenia viene esposta e deviata, accennata e subito rarefatta nei ripieni pianistici che costruiscono l'impianto complessivo dei pezzi. In ciascuna delle 14 tracce che compongono l'album-compilation, la Turso accenna a temi filmici (ma anche di canzoni) composti da Donaggio, a volte chiaramente riconoscibili e lungamente esposti, altre volte rapidamente accennati e confusi, a tal punto che può risultare divertente scoprire le citazioni come in una sorta di rebus musicale. I titoli stessi delle composizioni spesso aiutano a riconoscere i temi presenti e l'aspetto interessante è che sono stati inseriti riferimenti a film, tipologie e periodi molto distanti tra loro. In “Dolly's Kitchen” (tr. 1) si parte con la neoclassica “Suite N. 1” di Home Movies, film commedia di Brian De Palma del 1978 e l'accenno al preludio trombettistico e al successivo allegretto violinistico, mentre in “Carry On!” (tr. 2) il riferimento pianistico è al “Theme from Carrie”, tratto da Carrie di De Palma (1976). Dal cinema americano alla commedia italiana, con il tributo alle musiche di Non ci resta che piangere del duo Troisi-Benigni (1984), presente nella traccia “Let's Smile” (tr. 3), mentre “Double Point” (tr. 4) si apre con il celebre riff ostinato di “Telescope” da Body Double di De Palma (1984). Molto interessante la traccia 5 “Love Box”, nella quale c'è una fusione tra due temi sentimentali, il celebre “Theme from Blow Out” (o “Sally and Jack”) da Blow Out di De Palma (1981) e il meno noto “Love Theme” (“Shrine” e “Wife”) dell'horror Tourist Trap di David Schmoeller (1979). Non mancano riferimenti al Donaggio più recente in “Passion Fruit” (tr. 6) che, come dice il titolo, omaggia l'ultimo lavoro per il cinema di De Palma, Passion (2012). Questo brano non sembra toccare esplicitamente un tema se non “Perversions and Diversions”, che ben si presta anche per la sua costituiva natura di matrice lounge. Le otto note dell'ossessivo motivetto che coronano le imprese omicide della bambola assassina (Seed of Chucky) le possiamo ascoltare riproposte e sviluppate nel tormentato dark-jazz impressionistico di “Red Blood Line” (tr. 7). In “At First” (tr. 9) viene citato, seppur in maniera non immediatamente riconoscibile, il “John's Theme” di Don't Look Now, prima partitura cinematografica composta da Donaggio nel 1973. In “Come volare” (tr. 10) c'è l'esplicita citazione del tema portante del thriller Trauma di Dario Argento (1993), che nella OST del film è esposto nei brani “Ruby Rain”, “The Real Encounter”, “End of the Nightmare” e “First Kiss”. Nello stesso brano però troviamo anche una citazione da repertorio “leggero” e si tratta di “Come sinfonia”, successo sanremese del 1961. Anche in traccia 11 “P. in onda oggi” viene citata un'altra canzone, l'immancabile “Io che non vivo”, mentre il riferimento filmico è a sorpresa rivolto verso un lavoro televisivo, la coproduzione internazionale Sissi del 2009, dalla OST della quale viene citata una sequenza melodica ricorrente in diverse tracce della miniserie TV – con diverse forme, timbri e umori - ovvero “Garden of Innocence”, “Trace of Sadness”, “Dress Fitting”, “Death of Sofia”, “Dream” e “People's Embrace”. Nelle tracce 12 e 13 (“Blood Falls” e “Preludio blu”) si ritorna al cinema di De Palma con riferimenti al brano “The Shower” tratto da Dressed To Kill (1980) e nuovamente al “Theme from Blow Out” dell''81. Infine, “Very Cool” (tr. 14) ci riporta al cinema italiano, in particolare a quello erotico-voyeuristico del maestro Brass, del quale viene riproposta una piacevole rivisitazione pianistica della celebre canzone blues di Monella (1998), composta da Donaggio su testo dello stesso regista e interpretata dall'attrice Anna Ammirati.