25 Gen2015
Frizzi2Fulci – Live at Union Chapel
Fabio Frizzi
Frizzi2Fulci – Live at Union Chapel (2014)
Beat Records CDX1008
2 CD: 14 + 10 brani – durata: 40’57 – 39’44”
Quando nell'agosto 2013, su invito del caro amico Filippo De Masi (figlio del grande Maestro Francesco), partecipai con grandissimo entusiasmo al Cinevento De Masi presso Rocca Priora, in provincia di Roma, ebbi la fortuna di assistere alla prima data ufficiale dal vivo del progetto Frizzi 2 Fulci: sentito omaggio del Maestro Fabio all'artista e amico Lucio, la cui prolifica e proficua collaborazione ha dato vita a diverse perle della nostrana musica per film. Già all'epoca, nonostante l'acerbità del progetto, rimasi colpito dalla freschezza degli arrangiamenti, la precisa preparazione dei musicisti coinvolti (nonostante la giovane età media) e soprattutto la tangibile e genuina voglia di far conoscere al mondo l'opera del regista romano attraverso le note di pellicole ormai da anni divenute dei cult, non solo per i numerosi appassionati dell'orrore.
Da quella serata ne sono passate di date e tour sul calendario e oggi, grazie alla puntuale e produttiva Beat Records, possiamo ascoltare, in un elegante e curata edizione in doppio Cd, il live da tutto esaurito, registrato la notte di ognissanti alla Union Chapel di Londra. Per l'occasione, Frizzi e la sua band vengono coadiuvati da un quartetto d'archi. Mentre scorrono sullo schermo immagini dell'uomo e dell'artista Fulci, le malinconiche note della ballata per chitarra acustica, archi e vocalizzi femminili, “Bunny love song”, tratta dal western I quattro dell'apocalisse; la melodica canzone “Silver saddle”, tratta da Sella d'argento e il ritmato e vivace tema “Chaco”, usato per descrivere l'omonimo cattivo interpretato da Tomas Milian ne I quattro dell'apocalisse, fanno da preludio alla prima suite, articolata su quattro sequenze legate tra loro, dedicata a Manhattan baby: “Baby sequence 1”, tema dall'atmosfera misteriosa dove gli archi vengono squarciati dall'improvviso suono acido del Mellotron, diviene più ossessivo col ritmo di tastiere e basso di “Baby sequence 2”, per poi rarefarsi nella melodia di “Baby sequence 5” e ritornare ancora più inquietante in “Baby Sequence 3”. E' solo l'inizio perché il concerto subisce una forte scossa data dalla superba accoppiata di medley tratti da Sette note in nero e Zombi 2, che manda letteralmente in estasi non solo l'entusiasta platea ma anche l'ascoltatore casalingo. A proposito del primo mi permetto una breve digressione. Leggendo le liner note a commento di ogni brano del disco, scritte da Frizzi in persona, mi sono trovato d'accordo con una sua affermazione a proposito di questa colonna sonora: anche io, riascoltandola meglio a distanza di anni dalla recensione scritta nel mio libro, COSI' NUDA COSI' VIOLENTA - ENCICLOPEDIA DELLA MUSICA NEI MONDI NERI DEL CINEMA ITALIANO (Arcana Edizioni), ho capito che, non solo l'ormai notissimo tema principale “7 note”, il cui jingle di carillon viene utilizzato persino da Tarantino nel suo Kill Bill volume I, ma anche i toni barocco-sinfonici di “Concerto alla radio” e l'atmosfera sospesa di “Tracce sul muro” contribuiscono in maniera determinante alla memorabile resa di questo lavoro. Zombi 2 invece, parte dall'allegro e spensierato ritmo caraibico del tema principale per svilupparsi su dilatati momenti elettronici d'atmosfera accompagnati da cadenzate percussioni tribali fino all'esplosione finale in crescendo (con tanto di applauso al cambio di ritmo) basata sull'inquietante suono del mellotron, supportato da un solo di chitarra elettrica. La prima parte dello show (coincidente con il primo disco) si conclude con un rilassante break melodico costituito da una miscellanea di ben cinque brani di chitarra acustica, tratti da titoli di testa/coda o scene di raccordo ambientate in balere, discoteche e simili: “Movin'on”, “Let us pray” e “Was it all in vain”, tratti da I quattro dell'apocalisse, cantati da Fabio e supportati egregiamente da una dolce armonica e da vocalizzi femminili; “With you” da Sette note in nero, cantata da Giulietta Zanardi (esecutrice di tutte le parti vocali femminili) e sostenuta dal melanconico suono dell'organo e da una ripresa di “Silver Saddle” a chiudere il cerchio.
La seconda parte del concerto (contenuta nel secondo disco) parte subito in quarta: sin dalla prima nota di chitarra acustica si capisce subito che si tratta dell'arpeggio di “Irrealtà di suoni” e quindi che il mix di temi proposto dal Maestro e dal suo valido ensemble è dedicato a Paura nella città dei morti viventi. Il ritmo sincopato di basso e batteria di uno dei temi più belli scritti da Frizzi (a mio modesto parere e gusto) lascia spazio alle sospese note di violino e chitarra di “Paura e liberazione” e al dilatato ritmo condito da effetti elettronici, chitarra elettrica e vocalizzi, del tema principale usato nel prologo del film, “Introduzione, paura e liberazione” per poi deflagrare nel finale con “Apoteosi del mistero”. I due brani seguenti escono un po' fuori dai binari facendoci conoscere due recenti temi creati per due opere di “figli artistici di Fulci” (come li definisce Fabio): le dolci note di pianoforte coadiuvate da interventi d'archi di “Rusty games” per il mediometraggio di due giovani cineasti francesi Beware of darkness, si fanno più intense in “The weeping woman” per l'omonimo cortometraggio diretto da un più navigato regista americano. La quiete prima della tempesta (passatemi questo obsoleto pro forma): si torna al ritmo (accompagnato all'inizio dagli applausi a tempo dell'entusiasta pubblico) con lo scatenato crescendo funky dell'omonimo tema principale dell'appena uscita colonna sonora di Luca il contrabbandiere, dettato da batteria e basso in slap, su cui si inseriscono tutti gli strumenti, per poi sfociare in un'altra suite dedicata all'ultimo horror della premiata ditta Frizzi/Fulci: Un gatto nel cervello. Una macabra cantilena infantile ci introduce all'inquietante giro di basso dell'omonimo tema principale su cui intervengono note di tastiera e chitarra elettrica, fino al crescendo finale scandito dai disperati vocalizzi della Zanardi. L'originale arrangiamento del tema principale di Amarcord, sentito omaggio al maestro Nino Rota e al suo capolavoro, ci traghetta verso l'esplosivo finale della splendida e riuscita serata che, non poteva che essere: ...E tu vivrai nel terrore: L'aldilà, suite divisa in quattro momenti distinti ma legati insieme: il sinuoso flauto di “Suono aperto” e il vorticoso e ossessivo ritmo di “Oltre la soglia”, introducono i due temi portanti: le inconfondibili e glaciali note di pianoforte di “Verso l'ignoto”, suonato nel film dalla non vedente, custode del libro di Eibon, Emily/Cinzia Monreale e l'ostinato crescendo di piano coadiuvato da inquietanti frasi in latino di “Voci dal nulla”, sono la perfetta conclusione, con tanto di applausi lunghi e scroscianti, di uno spettacolo che continua a riscuotere un meritatissimo successo in tutto il mondo. Io non vedo l'ora di rivederli e consiglio, anzi obbligo, tutti voi che leggerete queste poche righe, non solo a procurarvi questo doppio live album ma di prenotare sin da ora una poltroncina per uno dei prossimi show.
Fulci Vive!!!!!!!!
Frizzi2Fulci – Live at Union Chapel (2014)
Beat Records CDX1008
2 CD: 14 + 10 brani – durata: 40’57 – 39’44”
Quando nell'agosto 2013, su invito del caro amico Filippo De Masi (figlio del grande Maestro Francesco), partecipai con grandissimo entusiasmo al Cinevento De Masi presso Rocca Priora, in provincia di Roma, ebbi la fortuna di assistere alla prima data ufficiale dal vivo del progetto Frizzi 2 Fulci: sentito omaggio del Maestro Fabio all'artista e amico Lucio, la cui prolifica e proficua collaborazione ha dato vita a diverse perle della nostrana musica per film. Già all'epoca, nonostante l'acerbità del progetto, rimasi colpito dalla freschezza degli arrangiamenti, la precisa preparazione dei musicisti coinvolti (nonostante la giovane età media) e soprattutto la tangibile e genuina voglia di far conoscere al mondo l'opera del regista romano attraverso le note di pellicole ormai da anni divenute dei cult, non solo per i numerosi appassionati dell'orrore.
Da quella serata ne sono passate di date e tour sul calendario e oggi, grazie alla puntuale e produttiva Beat Records, possiamo ascoltare, in un elegante e curata edizione in doppio Cd, il live da tutto esaurito, registrato la notte di ognissanti alla Union Chapel di Londra. Per l'occasione, Frizzi e la sua band vengono coadiuvati da un quartetto d'archi. Mentre scorrono sullo schermo immagini dell'uomo e dell'artista Fulci, le malinconiche note della ballata per chitarra acustica, archi e vocalizzi femminili, “Bunny love song”, tratta dal western I quattro dell'apocalisse; la melodica canzone “Silver saddle”, tratta da Sella d'argento e il ritmato e vivace tema “Chaco”, usato per descrivere l'omonimo cattivo interpretato da Tomas Milian ne I quattro dell'apocalisse, fanno da preludio alla prima suite, articolata su quattro sequenze legate tra loro, dedicata a Manhattan baby: “Baby sequence 1”, tema dall'atmosfera misteriosa dove gli archi vengono squarciati dall'improvviso suono acido del Mellotron, diviene più ossessivo col ritmo di tastiere e basso di “Baby sequence 2”, per poi rarefarsi nella melodia di “Baby sequence 5” e ritornare ancora più inquietante in “Baby Sequence 3”. E' solo l'inizio perché il concerto subisce una forte scossa data dalla superba accoppiata di medley tratti da Sette note in nero e Zombi 2, che manda letteralmente in estasi non solo l'entusiasta platea ma anche l'ascoltatore casalingo. A proposito del primo mi permetto una breve digressione. Leggendo le liner note a commento di ogni brano del disco, scritte da Frizzi in persona, mi sono trovato d'accordo con una sua affermazione a proposito di questa colonna sonora: anche io, riascoltandola meglio a distanza di anni dalla recensione scritta nel mio libro, COSI' NUDA COSI' VIOLENTA - ENCICLOPEDIA DELLA MUSICA NEI MONDI NERI DEL CINEMA ITALIANO (Arcana Edizioni), ho capito che, non solo l'ormai notissimo tema principale “7 note”, il cui jingle di carillon viene utilizzato persino da Tarantino nel suo Kill Bill volume I, ma anche i toni barocco-sinfonici di “Concerto alla radio” e l'atmosfera sospesa di “Tracce sul muro” contribuiscono in maniera determinante alla memorabile resa di questo lavoro. Zombi 2 invece, parte dall'allegro e spensierato ritmo caraibico del tema principale per svilupparsi su dilatati momenti elettronici d'atmosfera accompagnati da cadenzate percussioni tribali fino all'esplosione finale in crescendo (con tanto di applauso al cambio di ritmo) basata sull'inquietante suono del mellotron, supportato da un solo di chitarra elettrica. La prima parte dello show (coincidente con il primo disco) si conclude con un rilassante break melodico costituito da una miscellanea di ben cinque brani di chitarra acustica, tratti da titoli di testa/coda o scene di raccordo ambientate in balere, discoteche e simili: “Movin'on”, “Let us pray” e “Was it all in vain”, tratti da I quattro dell'apocalisse, cantati da Fabio e supportati egregiamente da una dolce armonica e da vocalizzi femminili; “With you” da Sette note in nero, cantata da Giulietta Zanardi (esecutrice di tutte le parti vocali femminili) e sostenuta dal melanconico suono dell'organo e da una ripresa di “Silver Saddle” a chiudere il cerchio.
La seconda parte del concerto (contenuta nel secondo disco) parte subito in quarta: sin dalla prima nota di chitarra acustica si capisce subito che si tratta dell'arpeggio di “Irrealtà di suoni” e quindi che il mix di temi proposto dal Maestro e dal suo valido ensemble è dedicato a Paura nella città dei morti viventi. Il ritmo sincopato di basso e batteria di uno dei temi più belli scritti da Frizzi (a mio modesto parere e gusto) lascia spazio alle sospese note di violino e chitarra di “Paura e liberazione” e al dilatato ritmo condito da effetti elettronici, chitarra elettrica e vocalizzi, del tema principale usato nel prologo del film, “Introduzione, paura e liberazione” per poi deflagrare nel finale con “Apoteosi del mistero”. I due brani seguenti escono un po' fuori dai binari facendoci conoscere due recenti temi creati per due opere di “figli artistici di Fulci” (come li definisce Fabio): le dolci note di pianoforte coadiuvate da interventi d'archi di “Rusty games” per il mediometraggio di due giovani cineasti francesi Beware of darkness, si fanno più intense in “The weeping woman” per l'omonimo cortometraggio diretto da un più navigato regista americano. La quiete prima della tempesta (passatemi questo obsoleto pro forma): si torna al ritmo (accompagnato all'inizio dagli applausi a tempo dell'entusiasta pubblico) con lo scatenato crescendo funky dell'omonimo tema principale dell'appena uscita colonna sonora di Luca il contrabbandiere, dettato da batteria e basso in slap, su cui si inseriscono tutti gli strumenti, per poi sfociare in un'altra suite dedicata all'ultimo horror della premiata ditta Frizzi/Fulci: Un gatto nel cervello. Una macabra cantilena infantile ci introduce all'inquietante giro di basso dell'omonimo tema principale su cui intervengono note di tastiera e chitarra elettrica, fino al crescendo finale scandito dai disperati vocalizzi della Zanardi. L'originale arrangiamento del tema principale di Amarcord, sentito omaggio al maestro Nino Rota e al suo capolavoro, ci traghetta verso l'esplosivo finale della splendida e riuscita serata che, non poteva che essere: ...E tu vivrai nel terrore: L'aldilà, suite divisa in quattro momenti distinti ma legati insieme: il sinuoso flauto di “Suono aperto” e il vorticoso e ossessivo ritmo di “Oltre la soglia”, introducono i due temi portanti: le inconfondibili e glaciali note di pianoforte di “Verso l'ignoto”, suonato nel film dalla non vedente, custode del libro di Eibon, Emily/Cinzia Monreale e l'ostinato crescendo di piano coadiuvato da inquietanti frasi in latino di “Voci dal nulla”, sono la perfetta conclusione, con tanto di applausi lunghi e scroscianti, di uno spettacolo che continua a riscuotere un meritatissimo successo in tutto il mondo. Io non vedo l'ora di rivederli e consiglio, anzi obbligo, tutti voi che leggerete queste poche righe, non solo a procurarvi questo doppio live album ma di prenotare sin da ora una poltroncina per uno dei prossimi show.
Fulci Vive!!!!!!!!