23 Apr2015
Latin Lover
Andrea Farri
Latin Lover (2015)
Carosello Records/Edizioni Curci
7 brani (2 canzoni + 5 di commento) – Durata: 15’00”
Proprio nel decennale della sua scomparsa, le due vedove e le quattro figlie di cinque, avute da cinque donne diverse, si riuniscono in un casolare pugliese per commemorare proprio questo uomo scatenando non solo una sequela di ricordi intrisi di amore per il Cinema che fu, ma una dinamica di interrelazioni contrastanti ed esplosive, facendo sì che la Comencini regista inneschi attraverso i loro dialoghi e rievocazioni (flashback) l’amore per il cinema di suo padre Luigi e di quello europeo alla Almodovar e Bergman, giusto per citare i più riconoscibili. E il volto antico di Scianna-Crispo permette alla regista di citare e omaggiare grandissimi attori del nostro passato glorioso cinematografico quali Vittorio Gassman, Gian Maria Volonté e Marcello Mastroianni, nonché i generi che hanno fatto la storia filmica del nostro Paese e non soltanto; insomma un film fatto di Cinema che respira Cinema e ne ricorda tutti i volti con autoironia, delicatezza e passione, con gli occhi femminili, maturi e giovani, di attrici straordinarie tra dramma e commedia autentica e spensierata. Farri, con all’attivo una trentina di colonne sonore tra cinema e tv dal 2008 ad oggi, sceglie anch’egli la via della citazione musicale, cospargendo la partitura di sonorità tanghesche e da commedia cine-musicale old style italica e americana, con tocchi qui e la moderni. “Latin Lover” è un tango grottesco alla Gotan Project, con citazione interna della celeberrima, appena accennata e mai sviluppata appieno, canzone “Brazil” scritta nel 1939 da Ary Barroso, in cui si fa strada il tema portante derisorio. “Figlie” parte con un volteggiare degli archi e dei fiati, con guizzi del clarinetto in solitaria, che delineano un leitmotiv delicatissimo e leggero, che sembra provenire da commedie hollywoodiane anni ’80, invece “Saverio Crispo” è tema tronfio per archi, chitarra acustica, fiati e ottoni in un susseguirsi di contrappuntistici e ondivaghi rimbalzi degli strumenti che sottolineano alla perfezione il personaggio del divo affascinante, altezzoso e sciupafemmine. “Donne” presenta un tema puntillinistico e soave, arioso nel suo procedere in levare degli archi e dei fiati, mostrando tutta la fragilità e bellezza del mondo femminile del film. “Padre” per piano solo su archi ondeggianti, tratteggia tutta la romantica tenerezza di un genitore per lo più assente (o presente a suo modo!) che desidera redenzione e amore da chi ha veramente amato; un tema bellissimo e nostalgico da sciogliere il cuore!
Le due canzoni cover del film sono la nota “Quando Quando Quando” di Tony Renis e Alberto Testa in versione samba per voce mordace e leggiadra in lingua italiana di Nadéah Miranda, giovane cantautrice australiana, cofondatrice della band loveGods e cantante di molti gruppi francesi come Nouvelle Vague, B per Bang e S., e “Tornerai” (Olivieri/Rastelli) sempre con performance di Miranda e l’aggiunta dell’autoironico Scianna in una versione d’antan da avanspettacolo molto bella.