Turning Tide & Sul più bello
Marco Cascone
Turning Tide (Inedito, 2018)
Digital Download
6 brani – Durata: 14’06”
Marco Cascone
Sul più bello (2020)
DGP Entertainment/Eagle Pictures
20 brani (4 canzoni e 16 di commento) – Durata: 54’59”
Il compositore siciliano Marco Cascone (Italo) appartiene a quella categoria di autori italici di musica per film che posseggono nella loro scrittura un afflato orchestrale così denso e ricco che si può benissimo accostare, nelle sue primarie linee compositive, a quello di molti colleghi d’oltreoceano, appartenenti al mainstream hollywoodiano, per capirci meglio. Difatti la colonna sonora scritta per il corto di guerra del regista straniero Andrew Muir, da noi ancora inedito, Turning Tide del 2018, che si è aggiudicato ben 8 premi ed una nomination a vari Festival di settore, possiede tutti i tratti caratteristici delle sfarzose score per film bellici della grande tradizione Made in USA di un dì. La partitura è stata premiata alla prima edizione del “Mercurio d’Argento – Il Festival della Musica per Immagine” di Massa, nella categoria miglior colonna sonora per cortometraggi, con la seguente motivazione: “Per la capacità di farsi carico della narrazione filmica con naturalezza ed eloquenza dando prova di padroneggiare sia il linguaggio, sia la tecnica dell’orchestra. Inoltre il lavoro di Cascone si misura con un genere cinematografico non facile dimostrando la competenza e la maturità del professionista pronto per il grande Cinema”. La trama racconta di un ragazzo che dopo aver assistito a una grande battaglia aerea nella Scozia degli anni ‘40, si ritrova in una situazione che gli stravolge l’esistenza quando si viene a scontrare suo malgrado con un pilota tedesco abbattuto. “David’s Theme” apre l’album digitale, di brevissima durata ma ugualmente adeguato, con un tema spensierato per archi e fiati in gran spolvero che si chiude in maniera malinconica, tra assonanze alla Silvestri e Williams che fanno presagire una partitura poderosa e dal forte impatto emotivo. “Heinkels!” e “Battle” si dividono tra tensione e un crescendo dinamico per archi e fiati che ha il sapore del Goldsmith anni ‘70 più scalmanato. “The Pilot” è ‘scary music’ in un crescendo da incubo simil soundtracks sci-fi movie anni ’50. “Turning of the Tide” pigia sul versante tensivo con archi sottesi, fiati tremolanti e un’esplosione drammaticamente liturgica sul finire che lascia col fiato sospeso, anche se il tema portante cerca, con il suo pianistico sopraggiungere, di quietare la tensione andante. “End Credits” mostra finalmente il leitmotiv in tutta la sua tragicità elegiaca che nella seconda parte si infiamma di un certo pompierismo williamsiano, per far subentrare una parte conclusiva per piano e fiati silvestriana e molto irish nel suo melodismo: complimenti alla performance orchestrale di una reale compagine corposa (nessuna orchestra virtuale) diretta con trasporto da Cascone stesso.
Di ben altro taglio compositivo è lo score per la commedia sentimentale drammatica giovanilistica Sul più bello, da poco nelle sale, che vira verso lidi desplatiani. La storia ruota intorno ad una ragazza malata terminale, Marta, che si innamora perdutamente del fascinoso Arturo. Il rapper Alfa schiude la OST con la canzone che prende il nome dal titolo della pellicola, una canzone molto teen e sprizzante ottimismo e spensieratezza coinvolgente dalla prima all’ultima nota, di quelle che oggi i ragazzini cantano già dopo il primo ascolto. Cascone esordisce con la traccia “Il bruco”, una vera dichiarazione d’intenti fiabesca, intrisa di quel melodismo che spazia tra il Tiersen de Il favoloso mondo di Amélie e il Desplat di Birth – Io sono Sean, ribattuto pianisticamente anche in “Marta” che sottolinea ancor di più il lato fanciullescamente gioioso, pur con un retrogusto di velata melanconia, del personaggio femminile principale del film. “Stalking” è un momento sonoro tra archi alla Buonvino e ritmiche quasi truffaldine, da tipico gioco a rimpiattino, di tanta commedia italica anni ’80, con la fisarmonica suonata da Cascone e percussioni varie ed eventuali a mettere in risalto l’aspetto prudentemente goliardico della sequenza. “Tre buone ragioni” suona nella prima parte aereo e favolistico, e nella seconda guardingo. “Ho un appuntamento” porta il tema principale verso una scala ascendente di raggiante brillantezza interpretativa. “Una famiglia” cede il passo alla tristezza pianistica con il controcanto degli archi soavemente cullanti: il leitmotiv si spoglia alle emozioni condividendone ciò che viene nascosto ai più nella conduzione, a tratti serena, della trama essenziale. “The Red Light” sterza verso il funky soul anni ’70. “Marta reprise” è una variazione da ninnananna quasi folk del tema principale. “Vediamo un film” gode nel piano e nella chitarra acustica (Luca Pattavina) di un crescendo teneramente minimale, che negli archi finali svela tutta la sua eterea attrattiva compositiva. “Una gondola a Torino” fa il pari per fulgida ariosità con il brano iniziale “Il bruco”: qui i tratti alla Yann Tiersen ed Alexandre Desplat si fanno più scintillanti. “Quanto mi resta” sonda una scena altamente dolorosa e scuotente del film: chitarra che espone il tema su ritmiche sintetiche simili ad un battito cardiaco che sta per terminare, e piano ed archi accorati chiudono la traccia in modo mesto e per nulla consolatorio; idem per “Finiamola qui” dove il piano padroneggia con immensa inquietudine (sempre suonato da Cascone). “Storia raccontata”, con un incipit alla Alan Silvestri di Forrest Gump, dipana tutta la natura angosciosa ma ugualmente colma di speranza di Marta in un ‘qualcosa’ di diverso lì oltre il cielo più azzurro e limpido della sua vita(non vita). “Adesso lo so” e “Farfalla” sono i due brani che chiudono, con grande enfasi esecutiva degli archi e degli altri strumenti solisti già utilizzati nei pezzi precedenti, rimarcando quella fede nel sentimento inappuntabile dell’Amore e delle sue radici inestricabili e infinite che aggrovigliano le nostre esistenze (e quelle dei protagonisti basilari di Sul più bello), donandoci il desiderio e la passione, sentimenti irrinunciabili. La canzone “(still) Changing”, delicata ballata pop rock dei LandLord, è ultima nella track list della colonna sonora, con una meravigliosa melodia alla Joe Hisaishi che strazia il cuore.