Film Pop Anni ’80
Matteo Marino & Simone Stefanini
Film Pop Anni ’80 (2020)
Becco Giallo Edizioni
Pag. 416
19 euro
https://www.beccogiallo.it/
Sapete benissimo, per chi legge da tempo i miei articoli e recensioni, l’enorme ammirazione che ho nei riguardi, in particolar modo, della musica per film & serialità targata anni ottanta. Considero il decennio degli ’80 un fantasmagorico vaso di pandora, ampiamente scoperchiato senza nuocere a nessuno – a differenza di ciò che narra la mitologia greca, considerandolo il leggendario contenitore di tutti i mali – eruttante una miriade di pellicole, serie e connesse colonne sonore memorabili, se non addirittura reali capisaldi della Storia della Settima & Ottava Arte.
Se le si menzionano, anche per chi oggi come oggi, nato nei novanta o nei duemila, non ha vissuto in prima persona quel decennio ma indirettamente, per merito di illuminati genitori e parenti o amici di famiglia che gli hanno fatto conoscere il Cinema eighties, proponendoglieli di tanto in tanto, distogliendoli per fortuna dai famigerati e distraenti cellulari (onnipresenti) o da qualche ancor più inutile tik tok, vedrete gli occhi inumidirsi di quell’emozione incontenibile e l’udito risvegliare immagini entrate autoritariamente (ma di quell’autorità benevola e per nulla dittatoriale) nella mente di tutti. Un fenomeno che è comune a tutto quello che il Cinema e il suo contraltare sonoro, la Musica applicata al visivo, sanno inoculare sin dagli esordi; logicamente solo e soltanto se si parla di grandissime messe in scena e relative partiture che ne magnificano ancor di più le doti, già plateali nel suo primordiale concepimento e poi nell’esecuzione. Riferendomi a capolavori effettivi o magari solo nostalgicamente legati, a stretto filo, a personali momenti di vita vera o a rimembranze affettive – quindi non propriamente dei ‘filmoni’ con la “F” maiuscola, quelli parimenti osannati da critica e pubblico per capirsi – quali Venerdì 13, L’impero colpisce ancora, Shining, I predatori dell’arca perduta, Il tempo delle mele, Blade Runner, E.T. – L’extraterrestre, Flashdance, The Karate Kid, Gremlins, La storia infinita, Terminator, Ghostbusters, Nightmare – Dal profondo della notte, Breakfast Club, Ritorno al futuro, I Goonies, Rocky IV, Grosso guaio a Chinatown, Top Gun, Labyrinth, Stand By Me, Dirty Dancing, Die Hard – Trappola di cristallo, Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Batman, Fa’ la cosa giusta e un titolo, sorta di ‘bonus extra’, che non si può rivelare (perché chiude il libro in maniera spumeggiante), sono una buona fetta, seppur basilare e senza ombra di dubbio iconica, di ciò di ragguardevole che quegli anni ’80 ci hanno regalato… per sempre. E mancano all’appello una marea di altri titoli (tuttavia citati in sottoelenchi nel volume). Non a caso ho elencato i suddetti e tralasciato altri, perché sono i titoloni, di forte e sproporzionato appeal, di cui i dotti, sfacciati, simpaticissimi, appassionati, a loro modo ‘nerd’, preparatissimi giornalisti cinematografici e musicali Matteo Marino & Simone Stefanini hanno analizzato, come mai prima di adesso in modo così edotto, fruibile e invogliante, è stato scritto. Il loro libro “Film Pop Anni ‘80” è di quei volumi che leggi tutto di seguito senza nemmeno rendertene conto, perché di una gradevolezza ed erudizione che lascia sbalorditi pagina dopo pagina, anche per chi, come chi vi scrive, ne sa di aneddoti su quei film e colonne sonore, avendoli visti tutti, ma proprio tutti. Questo fantastico regalo librario da farsi senza esitazioni alcune, magari cogliendo proprio l’occasione natalizia alle porte, ha una suddivisione in capitoletti per ogni film nominato, alquanto ingegnosa e vivace che non vi svelo – che siate voi a carpirne la genialità: intro – buoni e cattivi – cuore – icona pop – playlist – rewatch – mappa.
Il capitoletto che più confà al fatto nostro è ovviamente ‘playlist’ nel quale si discute delle partiture o canzoni originali, con una qual certa conoscenza che non è cosa comune a tutti i critici o musicologi, che credono di sapere cosa dire (e scrivere) sulla musica applicata alle immagini, ma in verità enunciando una sequela di banalità che in molti casi, al sottoscritto, procurano orticaria e, se va tutto sommato discretamente bene, tanta ilarità. Qui ci si trova davanti a due titolati giornalisti che sanno in che modo scuotere tutta quell’emozionalità acquisita dalla visione delle pellicole e dall’ascolto delle OST anni ’80 “in un libro che è come una commedia che alla fine ti fa commuovere. Una guida schietta ai film che ci hanno cambiato la vita e che ci hanno salvato, ancora una volta, quando stavamo chiusi in casa”, come enuncia la quarta di copertina. Libro che ha preso forma definitiva durante la reclusione forzata da pandemia mondiale, e che, torno a rafforzare, da non lasciarsi scappare. E se ancora vi sovviene qualche dubbio nel comprarlo, allora beccatevi questa frase ad effetto che i due sagaci autori del libro hanno usato come presentazione del medesimo: “Ti ricordi quando sei andato all’avventura con i Goonies, o hai salvato il mondo con i Ghostbusters, volato su Falkor, ballato con Baby, esulato con Rocky e viaggiato con Marty McFly?”. Plauso finale ai disegnatori Zeno Colangelo, Jacopo Starace e Arturo Lauria detto Moloch o Dr. Brain, che hanno realizzato i disegni che aprono i capitoli dei film summenzionati e l’ultimo citato, la meravigliosa copertina del libro tra le più esaltanti e ‘acchiappa Fan’ che si poteva concepire come vero e proprio Fan Service per gli aficionados dei mitici e intramontabili anni Ottanta.