Astor Piazzolla – Il padre del Nuevo Tango – Cronologia, opere e discografia ragionata
Paolo Picchio
Astor Piazzolla – Il padre del Nuevo Tango – Cronologia, opere e discografia ragionata (2021)
Edizioni Curci EC12254
Pagg. 205
Euro 19,00
www.edizionicurci.it
Sappiate che ho, da molti anni a questa parte, una predilezione per il brano “Oblivion” tratto dalla colonna sonora principale dell’Enrico IV di Marco Bellocchio con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale del 1984, pezzo che diverrà tra i più celebri e celebrati del repertorio di Astor Piazzolla. Questo è uno di quei brani – non tantissimi a dirla tutta – che mi provoca una sensazione di struggente sprofondamento e di appagante melanconia che induce alla lacrima facile e liberatoria, che non fa mai male far fluire sul proprio viso per porsi alle spalle tutto lo stress e le ansie della vita di tutti i giorni. E questa splendida melodia amo sentirla e risentirla nella cover di Maurizio Abeni alla direzione e al pianoforte e Giuseppe Milici all’armonica nell’album, straordinario a dir poco, del 2007 “From Bach to Bacharach” (MotoContrario MC CD 005) che, ovviamente, ho in sottofondo mentre mi appresto a recensire questo libro, reale summa della carriera e delle opere del ‘Padre del Nuovo Tango’ (come tende a evidenziare una parte del titolo di questo volume), Astor Piazzolla.
Scritto da Paolo Picchio, musicologo, fisarmonicista e compositore, dal 1994 al 2001 direttore artistico del Premio Internazionale <<Astor Piazzolla>>; quindi chi meglio di Lui, egregio e attento esaminatore della biografia artistica, nel centenario della nascita di Piazzolla, poteva descrivere la sua Musica del ‘Nuevo Tango’ e non solo – consigli di ascolto sono cosparsi nel libro, visto che non guastano mai e inducono a leggere la vita e le composizioni di un artista eclettico come Astor ascoltandolo pure.
Nato a Buenos Aires l’11 marzo del 1921, Piazzolla ha scritto musica per balletti, teatro, canzoni di varia natura e colonne sonore per il Cinema proveniente dalla sua patria Argentina (tranne rare eccezioni), usando come strumento portante il suo d’elezione, il bandonéon, e come mood sonoro il tango della sua Terra, nondimeno potandolo dalle coloriture tipicamente popolar-commerciali, rendendolo ‘qualcosa’ di propriamente ‘nuovo’. Le sue incursioni cinematiche si riducono ad esigui score ma di alto valore compositivo, quali, giusto per nominare i più noti, Ogni nudità sarà proibita (Toda nudez serà castigada, 1973, Arnaldo Jabor), Scene di una amicizia tra donne (Lumière, 1976, Jeanne Moreau), il succitato Enrico IV, Tangos, l’esilio di Gardel (Tangos, el exilio de Gardel, 1985, Fernando E. Solanas) e Sur (Id. – 1988, F. Solanas).
Picchio riesce con spigliata passione ed erudita competenza a redigere un libro che sa tracciare il Piazzolla degli inizi (1921 – 1955), di mezzo (1956 – 1992, anno della sua scomparsa, il 4 luglio) e di oggi (dal 1993 ai giorni nostri), raccontando anche del post-Piazzolla attraverso tutti quelli che ancora ne ricordano le gesta musicali su vari fronti, non solo il suo adorato Tango, tra compositori e musicisti che hanno reinterpretato il suo patrimonio sconfinato e colmo di perle compositive che, come la summenzionata “Oblivion”, sanno scrutare l’animo umano come ben pochi “Artisti delle Note” al mondo hanno saputo fare, perciò, confermando, come sottolinea l’autore di questo volume, che il ‘miracolo Piazzola’ continua!