Le Muse del Jazz
Vanni Masala & Marilena Pasini
Le Muse del Jazz (2021)
Prefazione di Ornella Vanoni
Edizioni Curci EC 12280
Pagg. 142
Euro 24 (libro + playlist online)
www.edizionicurci.it
Il jazz con le canzoni interpretate da Al Jolson è stato la star incondizionata fin dal primo film sonoro del Cinema: Il cantante di Jazz del 1927. Dai ruggenti anni ’20 sino ai giorni nostri, imperterrito, ha partorito generi e sottogeneri – solo per citare i più conosciuti, Early jazz, Acid jazz, Free jazz, Fusion, Bebop, Ragtime, Funky/Soul, Rock and roll, Reggae e Rap – imperversando anche nelle colonne sonore di film e telefilm, sia attraverso melodie ad hoc di compositori acutissimi di musica applicata alle immagini (Henry Mancini, Piero Piccioni, Piero Umiliani, Armando Trovajoli, Jerry Goldsmith e Riz Ortolani su tutti) sia pescando dall’immenso repertorio preesistente di grandi nomi quali Duke Ellington, Miles Davis, Louis Armstrong, Benny Goodman, Ella Fitzgerald e via elencando all’infinito.
Ecco, questo intrigante, originalissimo e avvinto libro di Masala e Pasini (sue le bellissime illustrazioni a corredo di ogni ‘Musa del Jazz’), con la prefazione amichevole e passionale di Ornella Vanoni che, pur provenendo dal pop, ha colto alcune occasioni propizie per interpretare in carriera suoi cavalli di battaglia e cover in eccellenti versioni jazzistiche (lo sapevate che è l’unica interprete italiana che ha cantato un tema da film di John Williams? Sì, per lo score del film drammatico Storia di una donna del 1969 di Leonardo Bercovici con Bibi Andersson, James Farentino, Annie Girardot, Mario Nascimbene, Francesco Mulè, Didi Perego e Robert Stack), possiede il pregio di raccontarci il fascino del Jazz obliquamente grazie alle “Storie e misteri di 68 personaggi femminili che hanno ispirato le composizioni più belle” (come specifica il sottotesto del volume in copertina). Un libro che si legge tutto d’un fiato, conquistati dai sessantotto capitoletti che narrano, tra divertimento, commozione, sbigottimento e a volte la realtà che supera la fantasia (mi riferisco al racconto del sassofonista Paul Desmond con protagonista la mai dimenticata diva, elegantemente meravigliosa, Audrey Hepburn), come il volto, la fisicità e la personalità di una donna siano state da muse per la creazione di celeberrime canzoni e melodie jazzistiche di autori conosciuti o (forse) meno noti, sicuramente depositanti nella memoria degli amanti di questo genere musicale (e non solo) note incancellabili: cosa alquanto carina e indispensabile promotrice di un ascolto correlato ad ogni singola storia umana di jazz e ispirazione è l’offrire al lettore una playlist online, disponibile tramite QR Code, che il giornalista, scrittore e autore radiofonico e televisivo Vanni Masala, grande esperto della materia trattata, ha selezionato personalmente. Quindi, facendo divenire questo volume non soltanto una lettura interessante, aneddotica e ammaliante, piuttosto una lettura accompagnata sonoramente da una colonna sonora ben precisa per fondersi con quanto narratoci, divenendo noi lettori medesimi un tutt’uno con le Muse e le loro Note, rese immortali da, tra gli altri, musicisti e compositori del calibro di John Coltrane, Wayne Shorter, Herbie Hancock, Miles Davis, Thelonious Monk, Django Reinhardt, Bill Evans, Stan Getz, Chet Baker, Dave Brubeck, etc. etc. Tutti (o quasi) usati, citati, saccheggiati e tributati in innumerevoli film della Storia del Cinema. E, allora, come enuncia Masala nella sua introduzione al libro, tutto questo narrare diviene il reale “Suono dei Nomi”.