Intervista esclusiva al compositore Michael Price
Da Sherlock a Dracula passando per Michael Kamen: intervista esclusiva al compositore Michael Price
Il pluripremiato compositore britannico Michael Price è uno tra più ricercati autori di musica applicata nel Regno Unito. Dopo numerose esperienze professionali in qualità di music editor e music supervisor in colonne sonore importanti oltreoceano e in Europa, tra le quali la trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson con lo score di Howard Shore, Love Actually – L’amore davvero (2003) di Richard Curtis con partitura di Craig Armstrong, Che pasticcio, Bridget Jones! (2004) con le musiche di Harry Gregson-Williams e Nanny McPhee - Tata Matilda (2005) con score di Patrick Doyle, e una lunga collaborazione come programmatore, orchestratore e compositore addizionale del compianto Michael Kamen, ha scritto diverse soundtracks in solitaria o in coppia con David Arnold per la fortunata serie criminosa Sherlock (2010), l’avventura d’azione Jekyll & Hyde (2015) e lo stupefacente nuovo adattamento BBC/Netflix di Dracula (2020).
Inoltre nel 2006 Price è stato contattato dal regista Alfonso Cuarón come music editor e per scrivere musica aggiuntiva per il film di fantascienza distopica, con tre nomination all’Oscar, I figli degli uomini.
Abbiamo chiesto a Price di raccontarci il suo iter compositivo in coppia con David Arnold e la sua amicizia con Michael Kamen, autore delle musiche per la saga di Arma letale, i film Highlander, X-Men, la serie Band of Brothers, venuto a mancare troppo presto nel 2003 a soli 55 anni.
Colonne Sonore: Puoi parlarci del tuo background musicale? Come sei diventato un compositore di musica per film?
Michael Price: A scuola suonavo la tromba e studiavo musica e registrazione del suono all’Università del Surrey, ma solo quando ho iniziato a lavorare come assistente del defunto Michael Kamen, sono entrato nel mondo del cinema.
CS: Quali sono le principali sfide nello scrivere per un personaggio così iconico come Sherlock Holmes e Dracula in entrambe le serie? Quanto è difficile scrivere costantemente musica nuova e originale per ogni episodio?
MP: Sono personaggi incredibilmente famosi, sia nelle loro forme letterarie, ma anche in innumerevoli adattamenti cinematografici e televisivi, ma fortunatamente per noi, nessuno dei due personaggi ha davvero un tema identificabile, nel modo in cui è divenuto iconico il tema di Superman di John Williams nella mente del pubblico. Quindi ogni nuovo adattamento può avere la libertà di trovare la voce e il linguaggio musicali che corrispondono alle performance sullo schermo. Sia in Sherlock che in Dracula, gli adattamenti seguono una linea di demarcazione tra umorismo, mistero e, nel caso di Dracula, orrore, così David Arnold e io siamo stati costantemente spinti dal dramma sullo schermo per continuare a reinventare la musica in modo fantasioso.
Michael Price & David Arnold
CS: Quali sono i tuoi temi preferiti tra i tanti che hai scritto per la serie Sherlock?
MP: Sia David Arnold che io abbiamo le nostre pagine preferite, ma per me sono quei momenti in cui il dramma e la musica si fondono davvero insieme, quindi il tema Donna nell’episodio 1 della stagione 2 è uno dei miei preferiti, così come la sequenza sul tetto con Sherlock e Moriarty. Incredibile sceneggiatura e recitazione, che speriamo non abbiamo rovinato con la musica (ride).
CS: Come è nata la tua collaborazione con David Arnold con cui hai scritto la musica per Sherlock, Jeckyll & Hide, Big School e Dracula?
MP: Ci conoscevamo da diversi anni e avevo aiutato David a realizzare alcuni progetti cinematografici, in cui i programmi si erano rivelati complicati, quindi quando Sherlock arrivò, fu naturale scrivere insieme la serie. Non sapevamo davvero che sarebbe andata a finire così com’è successo...
CS: Hai composto sia per film che per serie quali Lightfields, Beyond the Search, Unforgotten, Cheerful Weather for the Wedding, Wild Child. Ci sono differenze in termini di approccio creativo tra i due media?
MP: Il processo di scrittura quotidiano è praticamente lo stesso per la maggior parte dei tipi di musica da immaginare. Implica solo stare seduti su una sedia per molto tempo! Esteticamente, vedo il film e la TV come piuttosto diversi, in particolare nel senso di cercare di creare un unico mondo autonomo per un film di 90 minuti, rispetto alla creazione di un universo quasi esteso per una serie TV, che può continuare all’infinito.
CS: Puoi parlarci del tuo processo di scrittura quando lavori per una serie?
MP: Di solito è una combinazione di un gioioso periodo di ricerca ed esplorazione, e poi un periodo piuttosto brutale di “scrivere molta musica, molto velocemente”. La TV episodica tende ad avere scadenze piuttosto brevi, quindi cerco di assicurarmi abbastanza tempo prima di sperimentare, se ho alcune idee interessanti sulla scrivania nell’attimo in cui giunge la fretta di comporre.
CS: Desidereresti ricevere più incarichi cinematografici?
MP: Solitamente sono abbastanza rilassato nel vedere chi bussa alla mia porta, e anche molto appassionato nel lavorare con le persone che mi piacciono. Se queste cose si combinassero, sarei felice di fare praticamente qualsiasi cosa.
CS: Quali sono le tue opinioni sulla questione famigerata dell’utilizzo di tracce temporanee in montaggio prima che giunga la tua composizione originale per il montaggio finale? Lo trovi un processo creativo buono o cattivo?
MP: Può essere un’ottima scorciatoia per comunicare con il team creativo, se utilizzato in modo intelligente.
CS: Sei stato nominato e hai vinto numerosi premi ambiti come il BAFTA, l’Emmy e l’IFMCA per Sherlock. Cosa significa per te vedere il tuo lavoro riconosciuto da altri compositori e critici musicali?
MP: Molte persone dicono che i premi non sono importanti, fino a quando non ne vincono uno! Ho scoperto che vincere qualcosa come un EMMY dà alle altre persone una scorciatoia per fidarsi di me, e spero così di non deluderli.
CS: Hai mai pensato di portare la tua musica per Sherlock in concerto? Quali sono le tue opinioni sulla rappresentazione di musica per film e TV in un concerto dal vivo?
MP: Abbiamo esaminato varie opzioni nel corso degli anni, anche se io e David non abbiamo mai optato per nulla nello specifico. Le nostre idee sono in genere un po' troppo ambiziose e quindi creano non pochi problemi pratici. Mi piacerebbe sempre fare un’esperienza nuova di zecca, piuttosto che suonare pezzi di musica fuori dal contesto, ma è sempre un brivido poter condividere questa musica con un pubblico dal vivo, tuttavia potrebbe succedere.
CS: Hai lavorato come editore musicale e hai composto molta musica aggiuntiva per film come Spirit: Stallion of the Cimarron, The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring, Hot Fuzz, Bridget Jones: The Edge of Reason, The Chronicles di Narnia: The Voyage of the Dawn Treader, Paul. E’ stata una grande prova e cosa ti è rimasto di quella lunga attività compositiva?
MP: Penso che la maggior parte delle esperienze musicali che ho avuto abbiano lasciato un segno in un modo o nell’altro. Spesso i progetti reali erano piuttosto confusi, ma penso che l’accumulo di esperienza sia affascinante man mano che invecchio. Più vecchio, ma non sicuramente più saggio (ride).
Michael Kamen
CS: Un tuo ricordo del compositore Michael Kamen (The Winter Guest, The Iron Giant, X-Men, Band of Brothers)
MP: Michael era una delle persone più spensierate e spontanee che ho avuto la gioia di incontrare. Ogni volta che sto diventando troppo serio su qualcosa, posso sentire Micheal che mi dice di alleggerire, e poi organizzare una festa meravigliosa!
CS: Cos’è la musica per film per te?
MP: È una forza emotiva estremamente potente all’interno di un film, da gestire con cura, generosità e umorismo.
Un grazie immenso a Price per la sua disponibilità e simpatia
English Version:
Colonne Sonore: Can you tell us about your musical background? How did you become a film composer?
Michael Price: I was a trumpet player at school, and studied Music and Sound Recording at the University of Surrey, but it wasn't until I started working as an assistant to the late Michael Kamen, that I got into the film world.
CS: What are the main challenges about writing for such an iconic character like Sherlock Holmes and Dracula in both series? How difficult is to write new and fresh music constantly for every episode?
MP: They're characters that are incredibly well known, both in their literary forms, but also in countless film & TV adaptations, but fortunately for us, neither character really has an identifiable theme, in the way perhaps that John Williams' Superman theme is etched into the public's mind. So every new adaptation can have a freedom to find the musical voice and language that matches the performances on-screen. In both Sherlock and Dracula, the adaptations walk a high-wire line between humour, mystery and, in the case of Dracula, horror, so David Arnold and I were constantly driven by the drama on screen to keep imaginatively reinventing the music.
CS: What are your own favorite themes among the many you wrote for the series Sherlock?
MP: Both David Arnold and I have favourite moments, but for me it's those times when the drama and the music really fuse together, so the Woman theme in Season 2 Episode 1 is a favourite, as is the rooftop sequence with Sherlock and Moriarty. Amazing writing and acting, which hopefully we didn't spoil with the music.
CS: How did your collaboration with David Arnold with whom you wrote the music for Sherlock, Jeckyll & Hide, Big School and Dracula come about?
MP: We had known each other for several years before, and I'd helped David out on some film projects, where the schedules had proved tricky, so when Sherlock came around, it felt natural to co-write the series together. We didn't really know it was going to turn out as it did ...
CS: You work both in film and serials like Lightfields, Beyond the Search, Unforgotten, Cheerful Weather for the Wedding, Wild Child. Are there any differences in terms of creative approach between the two?
MP: The day to day process of writing is pretty much the same for most kinds of music to picture. It just involves sitting in a chair for a long time! Aesthetically, I do see film & TV as rather different, particularly in the sense of trying to create a single stand-alone world for a 90 minute film, versus creating an almost infinite Universe for a TV series, which may go on and on.
CS: Can you tell us about your writing process when you're working for a series?
MP: It's usually a combination of a joyful research and exploration period, and then a rather more brutal "write lots of music very fast" period. Episodic TV tends to have pretty short deadlines, so I try and make sure that I allow myself enough experimentation time before hand, that I've got some interesting ideas on the desk when the rush comes.
CS: Would you like to get more film assignments?
MP: I'm usually quite relaxed about seeing what turns up on my doorstep, and also very fond of working with people that I like. If those things combine, I'd be happy doing pretty much anything.
CS: What are your views about the temp track practice? Do you find it good or bad for your own creative process?
MP: It can be a very good shorthand for communicating with the creative team, if used intelligently.
CS: You've been nominated and winner for many coveted awards such as BAFTA, Emmy and IFMCA for Sherlock. What does it mean to you seeing your work recognized by fellow composers and music critics?
MP: Most people say that awards aren't important, until they win one! I've found that winning something like an EMMY does give other people a shortcut to trusting me, and hopefully I don't let them down.
CS: Did you ever consider to present your own Sherlock music in concert? What are your views about presenting film and tv music in a live concert setting?
MP: We've looked at various options over the years, although David and I have never settled on anything. Our ideas are usually a bit too ambitious, and then hit practical problems. I'd always like to make a brand new experience, rather than just play chunks of music out of context, but it's always a thrill to be able to share this music with a live audience, however that happens.
CS: He works as music editor and he composed a lot of additional music for films such as Spirit: Stallion of the Cimarron, The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring, Hot Fuzz, Bridget Jones: The Edge of Reason, The Chronicles of Narnia: The Voyage of the Dawn Treader, Paul, It was a great test and what did you have left of that long compositional activity?
MP: I think the majority of musical experiences I've had have left a mark of some kind or another. Often the actual projects were something of a blur, but I think the accumulation of experience is fascinating as I get older. Older, but not necessarily wiser.
CS: An your remembrance about late composer Michael Kamen (The Winter Guest, The Iron Giant, X-Men, Band of Brothers).
MP: Michael was one of the most joyful, and spontaneous people I've had the joy of meeting. Whenever I'm getting too serious about something, I can hear Micheal telling me to lighten up, and then throwing a wonderful party!
CS: What is film music for you?
MP: It's a hugely powerful emotional force within a film, to be handled with care, generosity and humour.