30 Mar2014
Tulpa – Perdizioni mortali
Francesco Zampaglione & Andrea Moscianese
Tulpa – Perdizioni mortali (2013)
Cinedelic Records/Emergency Music Italy CNLP14-1
Lp: Lato A – 5 brani
Lato B – 6 brani
CD: 14 brani – durata: 54’13”
Il duo di musicisti, come per Shadow, centrano il segno con questa colonna sonora inquietante, etnica, elettronicamente oscura, che viene pubblicata su CD dall’Emergency Music e contemporaneamente su vinile splatter multicolorato edizione limitata per collezionisti (333 copie con Cd allegato, contenente tre tracce in più) dalla Cinedelic, entrambi di ottima incisione. Già dal primo brano, una cantilenante nenia dai tratti orientaleggianti, dal sottostesto nero sporco e rosso sangue (molto seventies), che prende il nome dal titolo del film, è chiara l’intenzione musicale e la scelta degli strumenti della coppia di musicisti, cantautori e interpreti (Zampaglione ha curato alcuni album famosi dei Tiromancino, nonché le colonne sonore della serie televisiva 48 ore, di Paz! e dei succitati film del fratello, Moscianese 48 ore e Shadow), eseguendo in prima persona tutti gli strumenti presenti nella OST: chitarre, batteria, percussioni, piano, organo, moog, tromba, voci, basso, tastiere, campane tubolari, bouzouki, samplers, prophet, tranne il sax (il virtuoso Fabrizio Mandolini). La linea seguita è quella della citazione velata e colta delle atmosfere macabre delle pellicole orrorifiche anni ’70 nostrane (vedi Argento e Fulci con le musiche dei Goblin e di Fabio Frizzi), come già menzionato, sia nelle timbriche che nelle melodie disperate, solo a tratti ragionevolmente quiete (se così si può dire in un film del genere!); d’altronde parliamo di una storia lasciva, bagnata (in tutti i sensi) di una donna manager di giorno e scambista di notte (Claudia Gerini, compagna del regista) nel locale Tulpa di Roma dove accadono una serie di efferati delitti a sfondo sessuale, di cui la protagonista Lisa vuole vederci chiaro indagando per conto suo e rischiando la pelle. Con “Phurba” e “Escape from Tulpa”(solo nel CD) l’incubo sonoro si mostra in tutta la sua forza divoratrice, in cui disturbanti chitarre elettriche, suoni synt distorti, voci da orco cannibalico, batterie e percussioni estenuanti, moog sanguigno e piano cantilenante tipico degli horror gobliniani e frizziani (e come prescinderne, visto che sono stati i padri di determinate sonorità tetre moderne del nostro horror!) la fanno da padrone. Si quieta l’ambiente con il carezzevole e dolente tema per sax, percussioni, samplers “Lonely Nights” (in versione sax solo nell’ultimo pezzo del CD, non presente nel vinile) dalle linee jazzate e fusion al contempo. Percussioni, batteria, piano e strumenti etnici riscaldano ritmicamente “Working my Ass off” nel quale un tema quasi di matrice poliziesca appare, sempre connotato da una cantilenante andatura dark, soprattutto nella sua forma sospensiva. “Aftermath Blues” profuma di settanta, di morbido funky dove la chitarra contrappunta il piano, i synt e la batteria. “Kiran’s Theme” è puro ambient orientale, chili music da locale etnico. “Black Meditation” svela una tromba jazz lontana da noir music in cui le campane tibetane e la batteria sottolineano l’inquietudine. “Italian Giallo” è un pezzo che omaggia, fin dal titolo, tanto cinema nero italico, in particolar modo quello di Stelvio Cipriani, Ennio Morricone, Bruno Nicolai, seppur l’impronta sonora moderna ne intacca piacevolmente il citazionismo. “Lisa’s Theme” è, come dice il titolo stesso, il leitmotiv della protagonista (Gerini) e respira di suoni attuali, di un lungo crescendo synt, percussivo, ambient, chitarristico colorato di sensualità senza freni e amore senza tabù, un tema fin troppo liberatorio nella sua essenza, soprattutto nel contesto in cui si trova. “Monk’s Dream” altro non è che un’estenuante brano di commento angoscioso e atmosferico, con sprazzi di suoni dell’aldilà. “Bloody Radio” e “Gore Track” (solo nel CD) sono una fusione tra suoni campionati di varia natura sperimentale per creare un ambiente di fluviale e stridulo orrore interiore ed esteriore, di quei brani che se squilla il telefono mentre gli ascolti, salti in aria dalla paura!