25 Giu2015
Symphony No. 1/Silver Fanfare/Festivities/Three Olympians/Celebration Overture
Peter Boyer
Symphony No. 1/Silver Fanfare/Festivities/Three Olympians/Celebration Overture (2013)
London Philharmonic Orchestra, P. Boyer
Naxos American Classics 8.559769
9 brani - Durata: 55’15”
Non stupisce, quindi, che lo stile compositivo di Boyer sia discendente diretto e dichiarato di un linguaggio che, partendo dal tardo-romanticismo europeo, passa per Aaron Copland e Leonard Bernstein per approdare in modo lampante a John Williams, senza però dimenticare Jerry Goldsmith, Ennio Morricone o i più giovani come Michael Kamen. La cosa che, però, colpisce e gratifica nella musica di Boyer è che suona “williamsiana” nel modo in cui potrebbe apparire “mozartiana” una delle prime sinfonie di Beethoven: non si tratta di mera imitazione, ma con la naturalezza del fluire delle idee melodiche e con il trattamento strumentale, Peter Boyer mostra di aver sinceramente colto ed interiorizzato un’importante eredità, ponendosi come continuatore (e non epigono) di una tradizione ormai consolidata.
Abilissimo orchestratore (il suo nome spunta come collaboratore a diverse score cinematografiche degli ultimi anni accanto, tra gli altri, a Michael Giacchino ed al compianto James Horner) manifesta nei brani d’occasione come “Silver Fanfare” (2004), “Festivities” (2011) e “Celebration Overture” (1997 rev. 2001) una particolare predilezione per uno sgargiante virtuosismo orchestrale che, se da un lato richiama alcuni noti lavori olimpico-celebrativi di Williams, dall’altro risulta sempre irresistibilmente fresco ed elettrizzante.
L’interesse per la cultura ellenica dell’autore è espresso in “Three Olympians” (2000) per archi, forse la pagina più singolare del programma: concepita per un’importante masterclass per direttori d’orchestra con l’intenzione di mettere alla prova la più vasta gamma possibile di tecniche di direzione, risulta affascinante nello scorrere dei tre movimenti, ispirati ad altrettante divinità greche e alle loro relative fisionomie. Se la gioiosa scrittura modale di “Apollo” mostra la compattezza dell’ensemble, è nell’incanto sospeso ed ammaliatore del centrale “Aphrodite” che si raggiunge l’apice emozionale, per poi chiudere con un irrefrenabile, spigoloso ed impetuoso “Ares”.
Il disco si conclude con la “Sinfonia n. 1” (2012-13) dedicata alla memoria di Leonard Bernstein. Composta nell’insolita alternanza Andante-Scherzo-Adagio, si apre con un lento ma teso crescendo fugato per poi passare, nel movimento centrale, ad una scatenata e spigliata danza nell’inusuale ritmo di 13/8, in cui risuona evidente la “presenza” del grande dedicatario. Il finale è affidato ad una serena elegia basata su una semplicissima idea tematica constantemente ripetuta e arricchita fino ad esplodere in una degnamente liberatoria e solare conclusione.
Alla felicità della scrittura di Peter Boyer va aggiunta la perfetta direzione di una London Philharmonic Orchestra mai così reattiva e dal timbro meraviglioso in ogni passaggio, dal più delicato assolo al più potente e tagliente insieme, restituita nel dettaglio dall’eccellente ripresa sonora di Johnatan Allen presso gli studi Abbey Road. Ne risulta - in fin dei conti - uno degli ascolti più piacevoli (se non uno dei dischi più belli) degli ultimi anni. Si tratta, certo, di musica diretta (ma solo in apparenza “facile”) a cui il noto aneddoto, attribuito ad Arnold Schönberg, “ci sono ancora così tante belle cose da dire in DO maggiore” calza come un guanto: questo disco della Naxos (a cui va il mio personale “Grazie!” con applauso) restituisce la sorprendente sensazione di quando, in mezzo all’arsura di un clima soffocante, ci si ricorda di quanto la cosa più piacevole del mondo sia un semplice bicchiere d’acqua fresca di sorgente.
Il video-trailer-intervista del CD:
https://www.youtube.com/watch?v=Gw0NUpRKMXg
Dettagli sui singoli brani a cura dell'autore:
http://www.naxos.com/mainsite/blurbs_reviews.asp?item_code=8.559769&catNum=559769&filetype=About%20this%20Recording&language=English#