The Boy and the Heron
Joe Hisaishi
Il ragazzo e l’airone (The Boy and the Heron, 2023)
Tokuma Japan Communications TKCA-75200
37 brani – Durata: 69’01”
Nominata ai Golden Globe, la colonna sonora di Joe Hisaishi per l’ultimo film d’animazione del premio Oscar Hayao Miyazaki, Il ragazzo e l’airone, non giova al girato per funzionalità come invece accadde per capolavori precedenti quali, sopra tutti, La città incantata o Il castello errante di Howl. Separata dalle immagini, l’ascolto dello score risulta amabile, incantatorio, sospeso e con qualche spunto tematico assai caratteristico nel repertorio tra classico e moderno del compositore nipponico di tanti preziosi componimenti cine-musicali come, oltre i succitati film animati, L’estate di Kikujiro e Brother del sodale Takeshi Kitano e Departures. Forse il problema di una partitura (quasi) nelle retrovie, poco ravvisabile e fascinatoria se non al di fuori del filmico, quindi alla fin fine non soddisfacente appieno il reale rapporto musica/immagine, risiede nel film stesso che come ultima prova di uno dei più grandi rappresentati dell’animazione mondiale risulta ingarbugliato, scombinato nella trama, pur tuttavia contenente tutta la poetica favolistico-ecologistica familiare al regista. Si esce dalla visione disorientati anche se la potenza dell’animazione è come sempre magnetica e unica. Le musiche di Hisaishi sono un florilegio di idee malinconiche ed evocative, con uso dominante del piano e degli archi, pochi elementi orchestrali e qualche dilatazione synth molto atmosferica: il piano canzonettistico nostalgico di “Ask Me Why (Mother’s Message)”; il violoncello e il piano meditativi e funerei di “The Master of the Tomb”; il sinfonismo mahleriano aereo e fiabesco di “Reincarnation”; il crescente ondeggiamento orchestrale liberatorio di “The Last Smile”; la marcia grottesca di “The King’s Parade”. Circa la partitura, così narra Hisaishi: «Circa un anno fa, per il compleanno del sig. Miyazaki, ho composto una breve melodia come regalo, e a quanto pare gli è piaciuta tantissimo, ha detto allo staff che sarebbe stato il tema musicale del suo prossimo film. Mi sono reso conto che il pezzo era molto vicino a quello che stava pensando, quindi ho ritenuto di usarlo correttamente in alcuni momenti cruciali.»
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview 2024