Supercar
Barry Gray
Supercar (Id. – 1961/1962)
Silva Screen Records SILCD1622
20 brani – Durata: 62’58”
Autore delle colonne sonore di alcune popolarissime serie (UFO, Stingray, Spazio 1999, Thunderbirds), Barry Gray ha goduto di notevole fama in Gran Bretagna e ancora oggi – è morto nel 1984 – è ricordato con deferenza per la caratteristica impronta musicale che ha saputo dare ai suoi lavori; formatosi come arrangiatore, musicista, compositore e direttore d’orchestra in teatro, radio e televisione, è divenuto rapidamente piuttosto richiesto per la sua capacità di fondere sintetismi elettronici sperimentali a tessiture sinfoniche classiche. Andata in onda tra il 1961 e il 1962 per due stagioni, Supercar è un fantasmagorico esempio delle sue doti. La serie narra di un veicolo che può viaggiare in cielo, per terra e sott’acqua, il cui pilota Mike Mercury è sempre in giro per il mondo a vivere rocambolesche avventure, spesso assieme all’orfano di dieci anni Jimmy Gibson. Lo score contiene venti brani all’insegna di un maturo istrionismo compositivo, tra i quali l’eroico tema portante in versione sia canora (“Supercar Series One Main Title”) sia strumentale, che ritorna – variato – in più momenti. Si segnala soprattutto “Full Boost Vertical”, dall’esuberante giocosità orchestrale alla George Gershwin, un’apparente parafrasi della nota “Rapsodia in blu” (1924); di contorno orientalismi (“The Headhunters and Sargon”), scherzi sinfonici alla Henry Mancini (“Whimsical Antics”), pagine noir o romantiche (“Master Spy Theme/Pleasent Theme”), in stile musical di Broadway (“What Goes Up”), cavalcate beat tra il serio e il faceto (“The Runaway Train”), una folle samba beffarda e zigzagante (“Hi-Jack”), ardimento in pompa magna tra sospensioni fantasmatiche (“Space for Mitch”) e jazz alla Elmer Bernstein (“Jail Break“).
Recensione concessa su autorizzazione e pubblicata in origine sulla rivista cartacea Audioreview n. 421 – Luglio 2020